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  • 11 Aprile 2018

    Usa, manca l’acqua fisiologica: poco cara e non conviene produrla

    Non è la prima volta che il Paese più avanzato al mondo resta senza fisiologica, era già successo in altre situazioni cataclismatiche come l’Uragano Maria.

    Deve far pensare quanto sta avvenendo negli Stati Uniti in questi giorni, dove si discute su come far fronte alla carenza in tutto il Paese di soluzione fisiologica, praticamente dell’acqua, la cosa più banale e meno costosa che si possa trovare in una farmacia o in un ospedale. E il problema in parte è proprio questo, essendo così poco cara non conviene produrla, nessuna azienda farmaceutica è particolarmente interessata a questo prodotto, né si può obbligare qualcuno a farla. Non è la prima volta che il paese più avanzato al mondo resta senza fisiologica, era già successo in altre situazioni cataclismatiche come l’Uragano Maria, ma questa volta è diverso. Gli ostacoli alla sua produzione derivano dal disinteresse che le tre aziende produttrici che forniscono il Paese hanno per questa attività commerciale e dall’assenza di norme e regole precise, o, se si preferisce, dall’esistenza di leggi che preservano più la libertà d’impresa che la salute dei cittadini. Così sul giornale di medicina più importante al mondo, il New England Journal of Medicine, si discute su come reidratare i malati in assenza della fisiologica, un vero paradosso.

    Cosa ha a che fare tutto ciò con Milano? Poco e tanto al tempo stesso: è una lezione per preservare il nostro prezioso Servizio Sanitario pubblico (in Italia per esempio esiste lo Stabilimento Farmaceutico Militare che può far fronte a situazioni di questo tipo), Milano inoltre è anche la città con la massima concentrazione di istituzioni sanitarie, la Lombardia la regione con il maggior numero di IRCCS di tutto il Paese, da qui devono crescere l’attenzione e la sensibilità per derive americane dal sapore troppo liberista e pericolosamente senza controllo.