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  • Una relazione "terapeutica" tra medico e paziente: ecco come dovrebbe evolversi la medicina

    L'Uffington Post gruppo L'Espresso

    La signora Giovanna è una casalinga di 63 anni che da qualche mese soffre di un fastidioso dolore all'anca. Il suo medico di famiglia, ritiene necessario un consulto dell'ortopedico il quale non ritiene necessario alcun intervento chirurgico e invia la paziente al reumatologo. Questi, in assenza di malattie infiammatorie sistemiche, la indirizza a un fisiatra che, a sua volta, la affida a un fisioterapista che, finalmente, inizia la terapia. Ciascuno dei professionisti che ha visitato la paziente si è dimostrato competente, autorevole e ha fatto scelte appropriate, ma la signora Giovanna è stata trasformata in un pacco sballottato, assillato, frustrato e, verosimilmente, anche impoverito.

     

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