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  • 22 Gennaio 2017

    L’Università contaminata dalle culture

    Ospiti inusuali

    Aveva fatto notizia e un po’stupito lo scorso ottobre, la scelta del rettore uscente della Bocconi, Andrea Sironi, di affidare la lectio magistralis, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, a Fabiola Gianotti, direttrice generale del CERN di Ginevra, ricercatrice di indiscussa fama internazionale ma dai campi di interesse molto lontani dalla tradizione economica dell’università milanese. La scelta era figlia, però, di una considerazione ben precisa: la cultura e la scienza sono fatte di trasversalità e contaminazioni, spaziano da un settore all’altro senza barriere, il sapere va oltre le mere competenze specifiche e compito naturale delle università è trasmettere e fare cultura nel senso più ampio del termine.
    Pochi giorni fa il grande romanziere turco Ohmar Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, è stato l’ospite d’onore per l’apertura dell’anno accademico dell’Accademia di Brera e gli è stato conferito il diploma honoris causa in comunicazione e didattica dell’arte, a ulteriore prova di come tutte le forme di arte e cultura siano strettamente interconnesse tra loro. Il titolo della sua lezione non poteva essere più attuale: “Art and literature in hard times”.
    Il prossimo 26 Gennaio, questa volta in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi di Milano, sarà il maestro Ennio Morricone a essere insignito della laurea magistrale honoris causa in Scienze della Musica e dello Spettacolo. Nelle motivazioni si legge tra l’altro: “l’assimilazione degli orizzonti culturali più diversi ha permesso a Ennio Morricone di articolare un’amplissima gamma di relazioni drammaturgiche e di interazioni semantiche tra la musica e la rappresentazione e narrazione visiva del cinema, contribuendo ad arricchire in misura determinante i nessi tra i linguaggi delle due arti”.
    Se Milano si afferma ogni giorno di più come incubatore culturale del Paese, le sue università ne sono i punti cardinali, con la loro naturale capacità di mettere assieme storie, esperienze e saperi diversi ma anche, e forse soprattutto, persone provenienti da ogni dove. Superando così muri e barriere di ogni sorta. E di questi tempi non è poca cosa.

    [Fonte: Corriere Della Sera, edizione Milano _ pag 9_ Domenica, 22 Gennaio 2017]